Sii un viaggiatore,
un poeta
e un sognatore.
Sii l'aquilone
che vola
con l'airone.
Sii un lettore,
ma anche
un pittore.
Sii la libertà,
che vola
con ali di felicità.
Sii uno scrittore:
degli animi
l'esploratore!
Sii la luce,
che al suo cuore
tutto conduce
venerdì 9 giugno 2023
martedì 23 maggio 2023
martedì 16 maggio 2023
giovedì 4 maggio 2023
martedì 11 aprile 2023
mercoledì 15 marzo 2023
Frasi per l'analisi
1)Claudia ha mangiato un gelato alla fragola.
2)Il vento scuote i rami degli alberi.
3)Alessandro è uscito di casa con il papà.
4)Marta ha invitato Ludovico alla sua festa di compleanno.
5)La cassiera del supermercato finirà il suo turno alle diciannove.
7)Il gatto di Chiara gioca in cucina.
8)Ieri Claudio è andato allo stadio con Matteo.
9)Mio fratello scrive un testo con la biro blu.
10)Il vestito di Sara era stato cucito a mano dalla sarta.
11)Le mucche pascolavano tranquillamente nel prato.
12)Il film è stato trasmesso ieri sera sul secondo canale.
Il ratto delle sabine
Romolo, divenuto unico re di Roma, decise per prima cosa di fortificare la nuova città, offrendo sacrifici agli dei secondo il rito degli Albani e in onore di Ercole secondo quello dei Greci, così com'erano stati istituiti da Evandro. Con il tempo Roma andò ingrandendosi, tanto da apparire secondo Livio "così potente da poter rivaleggiare militarmente con qualunque popolo dei dintorni". Erano le donne che scarseggiavano. Questa grandezza era destinata a durare una sola generazione se i Romani non avessero trovato sufficienti mogli con cui procreare nuovi figli per la città.
Romolo, nel terzo anno del proprio regno decise di allestire dei giochi solenni, chiamati Consualia, dedicati al dio Conso. Quindi ordinò ai suoi di invitare allo spettacolo i popoli vicini: dai Ceninensi, agli Antemnati, Crustumini e Sabini, questi ultimi stanziati sul vicino colle Quirinale. L'obiettivo era quello di compiere un gigantesco rapimento delle loro donne proprio nel mezzo dello spettacolo. Arrivò moltissima gente, con figli e consorti, anche per il desiderio di vedere la nuova città.
Il rapimento
Romolo prese posto tra la folla e al segnale convenuto, i suoi uomini estrassero le spade e catturarono le figlie dei Ceninensi, Crustumini, Antemnati e dei Sabini, lasciando fuggire i loro padri, che abbandonarono la città promettendo vendetta. Alcuni raccontano che furono rapite solo trenta fanciulle, mentre Plutarco stima non fossero meno di 800. A favore di Romolo depose il fatto che non venne rapita nessuna donna maritata, se si esclude la sola Ersilia, di cui ignoravano la condizione. Il ratto fu spiegato da Plutarco non tanto come un gesto di superbia, ma piuttosto come atto di necessità, al fine di mescolare i due popoli. Il ratto avvenne il 21 agosto
Romolo offrì alle fanciulle libera scelta e promise loro pieni diritti civili e di proprietà. Egli stesso trovò moglie tra queste fanciulle, il cui nome era Ersilia.
I popoli che avevano subito l'affronto chiesero la liberazione delle fanciulle, ma il nuovo re di Roma, non solo si rifiutò di rilasciarle, al contrario chiese loro di accettare i legami di parentela con i Romani. Questo significava solo una cosa: la guerra. I popoli, che avevano subito l'affronto, furono sconfitti e portate a termine le operazioni militari, il nuovo re di Roma dispose che venissero inviati nei nuovi territori conquistati alcuni coloni.
L'ultimo attacco portato a Roma fu quello dei Sabini, come ci raccontano Livio e Dionigi di Alicarnasso, che prima presero il Campidoglio, con il tradimento di Tarpeia, poi impegnarono i romani in un durissimo scontro nella battaglia del lago Curzio. Fu in questo momento che le donne sabine, che erano state rapite in precedenza dai Romani, si lanciarono sotto una pioggia di "proiettili" tra le opposte fazioni per dividere i contendenti e placarne la collera. Con questo gesto entrambi gli schieramenti si fermarono e decisero di collaborare, stipulando un trattato di pace.