venerdì 23 dicembre 2022
martedì 13 dicembre 2022
domenica 4 dicembre 2022
Il libro più bello del mondo
Era la sera dell’open day.
Alec si trascinava da un’aula all’altra, si sedeva, si alzava, rispondeva se gli rivolgevano la parola, sorrideva qua e là. Ma non sentiva quasi niente, non si rendeva conto di niente se non di quanto era arida la sua bocca e di quante volte doveva deglutire. E più si avvicinavano le otto, peggio si sentiva.
La preside fece un annuncio all’altoparlante: «Vi invitiamo a recarvi in palestra per una breve presentazione del Programma di Attività Pomeridiane». Alec notò con piacere che molti genitori e molti ragazzi andavano verso l’uscita. Ciò nonostante, il corridoio che portava in palestra era affollatissimo.
Alle otto e un quarto la Preside fece un breve discorso di benvenuto. Poi disse: «E ora ogni gruppo dirà qualcosa su come passa il pomeriggio».Alec si avvicinò al tavolo del suo gruppo, il “Club dei perdenti”, che sarebbe stato l’ultimo a fare la presentazione; si asciugò le mani sui pantaloni, ma quelle continuavano a sudare.
I ragazzi del gruppo degli scacchi parlarono a turno delle mosse che avevano imparato, una delle ragazze del Club dell’origami raccontò un po’ di storia dell’origami. Alec deglutì più volte. Da un momento all’altro sarebbe arrivato il suo turno.
Un ragazzo e una ragazza del Club di robotica illustrarono i diversi tipi di circuiti elettronici che avevano usato. I ragazzi del Lego mostrarono un castello che avevano progettato e costruito. Il Club di cinese aveva organizzato una piccola recita. Tutti ricevettero applausi.
Alec si ritrovò a sperare in un terremoto, o in un allarme antincendio, qualunque cosa pur di non alzarsi e parlare davanti a tutta quella gente. Ma non poté fare altro. A un suo cenno, fu tirato fuori un carrello da uno dei ripostigli e fu portato accanto al tavolo. La palestra rimase in silenzio mentre Alec prendeva dal carrello diciotto scatole di plastica, ciascuna con il suo coperchio. Su ciascuna scatola era scritto il nome di uno dei membri del suo club e Alec le dispose davanti ai legittimi proprietari: nessuno dei membri del club sapeva che cosa stava per fare. Alec cercò di sorridere, ma era talmente nervoso che gli venne fuori un ghigno da scimpanzé.
Si mise davanti al tavolo e si rivolse alla folla. «Mi chiamo Alec Spencer e... il nostro gruppo ha diciotto membri e si chiama Club dei perdenti». Quando lo disse, una risatina imbarazzata echeggiò tra la folla. «Voglio dire qualcosa a proposito del nome del club, ma prima invito ogni membro ad aprire la scatola che ha davanti, a prendere il primo foglio in cima alla pila e a correre in quella direzione, così!».
Alec tolse il coperchio alla sua scatola. Dentro sembrava che ci fosse una risma di carta, ma in realtà ogni foglio era attaccato al successivo per il margine, con il nastro adesivo, come una lunga fisarmonica. E quando Alec prese il primo foglio e partì di corsa verso l’angolo opposto della palestra, la striscia di carta lo seguì dispiegandosi come la coda di un drago cinese. Era questa la grande idea che gli era venuta il lunedì precedente. Voleva mostrare a tutti cosa facevano i cosiddetti perdenti durante il pomeriggio.
Aveva chiesto ai membri del club di spedirgli per e-mail un elenco di tu i libri che avevano letto e aveva poi stampato tutte le copertine. La fisarmonica di copertine di Alec era talmente lunga che dovette girare a destra e continuare a tirare i fogli dalla scatola.
Gli altri ragazzi del club scoppiarono a ridere e lo imitarono, tirando fuori i loro fiumi di copertine e attraversando la palestra di corsa. Diciotto lunghissime strisce di carta che parlavano dall’angolo della palestra: sembrava l’immagine satellitare dell’enorme delta di un fiume. Quando tu i ragazzi si fermarono, gli altri alunni e i genitori si avvicinarono per 55 vedere di cosa si trattava. Tutti si misero a parlare, indicando qua e là titoli che ricordavano di aver letto, libri che avevano amato.
Alec parlò con voce forte e chiara, una voce che non aveva mai avuto prima. «Potrei riavere la vostra attenzione per un minuto?» Tutti tacquero e lui continuò: «Quelli che state vedendo sono tu i libri che ognuno di noi ha 60 letto finora nel corso della sua vita. È questo che facciamo nel Club dei perdenti: leggiamo.
Nella biblioteca della scuola c’è un vecchio poster che dice “Perdetevi in un libro”. È quello che facciamo noi. Ci perdiamo nei libri per ore e ore... Libri su 65 persone e posti diversi. Quando torniamo, portiamo con noi un sacco di roba interessante perché i libri fanno proprio questo: ci fanno perdere un po’ di ignoranza e un po’ di paura. E perdere la paura significa anche perdere un po’ di 70 rabbia... Perciò eccoci. Siamo il Club dei perdenti». Gli applausi furono così fragorosi che Alec si sentì in imbarazzo.
Come faceva sempre, una parte della sua mente, cercò di trovare una scena di un libro che descrivesse quel momento pieno di gioia, di intensità, di vita. Ma gli venne in mente un solo pensiero: questo è meglio del più bel libro che abbia mai letto! E aveva ragione.
(Tratto e adattato da: Clements A., Il club dei perdenti, ne Il libro più bello del mondo, Rizzoli, 2018)
martedì 15 novembre 2022
Il Partenone di Atene
Start the tops of the 8 columns. Be sure to center them on each side.
domenica 6 novembre 2022
Esercizi di punteggiatura
Inserisci il segno di punteggiatura adatto in ogni frase; scegli tra: virgola, due punti o punto e virgola.
Il dottor Giorgio è un ottimo veterinario ha curato il mio cagnolino alla perfezione.
La volpe l'orso e il cervo sono mammiferi il picchio il gufo e il fagiano sono ovipari.
Ora prepariamo le valigie e carichiamole poi con calma partiremo per la montagna.
Procedete così sbattete le uova versate il composto scaldate un po' d'olio in una padella e cuocete a fuoco lento.
Inserisci il segno di punteggiatura adatto in ogni frase; scegli tra: punto, punto interrogativo o punto esclamativo.
E questa è la fine della storia
Che cosa trasmettono stasera in TV
Che sciocchezza hai detto
Chi è
Elisa, torna subito indietro
Preferisci la montagna o il mare
A che ora torni da scuola
Ci vediamo domani
In ogni frase, trasforma il discorso indiretto in quello diretto.
Leonardo ha detto che da piccolo non gli piacevano gli spinaci.
La mamma mi raccomanda sempre di usare la pista ciclabile.
Beatrice domanda se domani andremo a pranzo da lei.
Riscrivi usando la lettera maiuscola dove serve.
tra dieci minuti inizierà la lezione: dobbiamo sbrigarci.
la capitale della francia è parigi.
lo scrittore collodi, autore di pinocchio, viveva a firenze.
venerdì 4 novembre 2022
giovedì 20 ottobre 2022
lunedì 17 ottobre 2022
Cerca i nomi
leri sono andato al cinema con i miei compagni di classe Keira e Thomas; alla biglietteria abbiamo comprato anche dei leccalecca.
Il film raccontava di un esercito di mostriciattoli buoni, i Tims, costretti per una stregoneria a obbedire a Ordus, un malvagio bestione con la testa di pescecane.
I personaggi più simpatici erano Timla, una lupacchiotta magica, e il formichiere portaordini Baldus, che alla fine riuscivano a liberare la banda dei Tims.
SOTTOLINEA: 3 NOMI ALTERATI (ROSSO),
3 NOMI DERIVATI (BLU),
3 NOMI COMPOSTI (VERDE)
FAI UN CERCHIO INTORNO A 7 NOMI PROPRI
FAI UN RETTANGOLO INTORNO A 3 NOMI COLLETTIVI.
mercoledì 12 ottobre 2022
mercoledì 5 ottobre 2022
Frottage creativo
Dal sito http://simonabalmelli.blogspot.com/2016/02/frottage-una-tecnica-dai-mille-usi.html (tecnica di Bruno Munari)
FROTTAGE, UNA TECNICA DAI MILLE USI
Oggi vorrei parlarvi di una tecnica di ricalco che spesso viene utilizzata in maniera troppo stereotipata giocando appunto a ricalcare monete o foglie.
Questa tecnica ha invece un grande potenziale e consente molta libertà di sperimentazione.
Sto parlando della tecnica del frottage che in epoca moderna fu riscoperta dall'artista surrealista Max Ernst chiamandola in un primo momento grattage e poi successivamente con il nome che tutti conosciamo.
Il frottage è una tecnica basata sullo sfregamento. Già nell'antica Cina e nella Grecia classica utilizzavano questa tecnica per ricavare delle copie di bassorilievi su carta di riso o pergamena. Max Ernst la riscoprì ricalcando il pavimento in legno del suo studio. Appoggiò un foglio sul pavimento e con una matita sfregò ottenendo così una copia del legno in rilievo.
Capì che un gesto così semplice e immediato aveva un grande potenziale. Sperimentò questa tecnica per creare negli anni '20 una serie di lavori sul tema della natura pubblicati nel suo Historie Naturelle.
Max Ernst – Histoire naturelle – anni '20 |
Max Ernst – L'intera città – 1934 |
Il frottage consente molti modi per sperimentare la tecnica e per fare ricerca. Uno di questi potrebbe essere quello di catturare la pelle delle cose. Innanzitutto occorre osservare bene ciò che ci circonda per poi scoprire che quasi ogni cosa ha una texture in rilievo.
Pensiamo al nostro ambiente quotidiano. Alla casa, alla scuola, all'ufficio...
Le pareti, i pavimenti, le piastrelle del bagno, i termosifoni, i mobili, solo per citare alcuni. Ogni cosa ha una superficie che si può ben adattare, grazie alla tecnica del frottage, ad essere ricalcata.
Cosa serve?
Pastelli a cera e fogli.
Come si fa?
Si appoggia il foglio sulla superficie scelta e con il pastello tenuto orizzontalmente si sfrega.
Queste le superfici che in pochi minuti ho trovato a casa mia.
tiragraffi del gatto, piastrelle del bagno, vaso termosifone, televisione, zerbino pavimento parquet, muro, pavimento in ardesia |
La caccia alla texture in giardino è poi un gioco che diverte i bambini stimolando l'osservazione negli oggetti che usano ogni giorno favorendone così un uso differente.
Scuola dell'infanzia – Bissone |
Max Ernst nasce a Brühl, vicino a Colonia dal pittore autodidatta Philipp Ernst e da Louise Kopp. Nel 1909 si iscrive all'Università di Bonn per studiare filosofia, ma abbandona presto questo indirizzo per dedicarsi al mondo dell'arte.
Partecipa alla prima guerra mondiale. Nonostante il servizio militare, Ernst riesce a dedicarsi alla pittura, esponendo in una Galleria d'arte che lo convincerà a pubblicare un articolo Sull'evoluzione del colore. Ritornato a Colonia nel 1918 sposa Luise Strauss. La scoperta della pittura di Giorgio de Chirico lo spinge a realizzare un album di litografie, cioè delle stampe con la tecnica chiamata "stampa chimica su pietra".
Nel suo secondo viaggio a Parigi nel 1920, ha modo di farsi apprezzare dai critici della capitale, riuscendo ad esporre alcune sue creazioni presso un'altra Galleria d'arte. Importante è il suo incontro con alcuni esponenti del surrealismo, tra cui il principale André Breton. È il periodo in cui, forse ispirato da un suggestivo viaggio in Oriente, elabora una nuova tecnica pittorica, il frottage, con il quale realizza un ciclo di immagini, con il pittore Salvador Dalí e con il regista Luis Buñuel, dimostrandosi curioso e molto creativo.
Compone dei romanzi-collages realizzati con collages di immagini ricavate da opere scientifiche, enciclopedie mediche, cataloghi o racconti illustrati. Il montaggio dei collages molto curato per far scomparire i segni dei ritagli così da regalare all'opera un'apparenza di unità.
Nel 1941 il pittore raggiunge gli Stati Uniti, dove rimane fino al 1953. Durante questo periodo, trascorso in Arizona, Ernst lavora instancabilmente, sperimentando nuove forme espressive, come il dripping, e realizzando importanti sculture tra le quali, per esempio, Il re che gioca con la regina (1944).
Negli Stati Uniti si sposa prima con Peggy Guggenheim. Un importante museo a lei dedicato è presente a Venezia dopo la fine della seconda guerra Mondiale. La seconda moglie, Dorothea Tanning, lo seguirà in Europa, dove Ernst vinceàr il primo premio alla Biennale di Venezia nel 1954.
Morirà a Parigi il primo aprile del 1976.
martedì 4 ottobre 2022
mercoledì 14 settembre 2022
martedì 31 maggio 2022
Planet or Plastic
Il National Geografic presenta la sua indagine sulla plastica: scoprila cliccando sul link:
mercoledì 25 maggio 2022
giovedì 19 maggio 2022
20 MAGGIO: GIORNATA MONDIALE DELLE API
Il 20 maggio si celebra la Giornata Mondiale delle api, World Bee Day, un’occasione per sensibilizzare tutti verso l’importanza di questi grandi impollinatori.
Basti pensare, infatti, che dall’instancabile lavoro di questi insetti dipende la vita diverse piante e fiori selvatiche, circa il 90%, e oltre il 70% di tutti i raccolti alimentari nel mondo, dalle mele alle fragole, ma anche mandorle, caffè, cacao e molto altro ancora.
Quindi, dobbiamo avere cura delle api e della loro sopravvivenza perché, come ci ricorda il World Bee Day, le api sono sempre meno e sono in pericolo estinzione.
Perché le api sono in pericolo
Le cause che hanno portato alla moria di api sono da ricercare nell’agricoltura intensiva, nell’uso sempre più diffuso di pesticidi, ma anche nell’inquinamento atmosferico e nelle temperature sempre più elevate che portano a un anticipo delle fioriture.
Secondo i dati, circa il 35% degli impollinatori rischia l'estinzione, e gli avvistamenti di api nel nostro Paese sono calati addirittura del 25%.
giovedì 12 maggio 2022
La Biblioteca
- alberi,
- parco,
- prato,
- vialetti,
- suolo
- pianoterra,
- primo piano,
- stanze,
- area bambini,
- area ragazzi,
- area consultazione,
- Emeroteca,
- scale,
- pareti,
- scaffali,
- tavoli,
- sedie,
- salotto,
- libri,
- pubblicazioni,
- giornali.
martedì 10 maggio 2022
domenica 24 aprile 2022
giovedì 10 marzo 2022
martedì 25 gennaio 2022
La giornata della Memoria:
27 Gennaio 2022
La storia delle farfalle è nata per ricordare un fatto realmente accaduto al popolo
ebraico, perseguitato e rinchiuso nei campi di concentramento Nazisti, durante la seconda Guerra Mondiale. Di quegli anni bui, una giovane ragazza racconta i fatti nel suo Diario.